Introduzione: la sfida delle dinamiche strutturali nel calcestruzzo armato
Il calcolo preciso del coefficiente di riflessione dinamica (R) rappresenta un elemento chiave nell’analisi sismica e delle sollecitazioni cicliche, soprattutto nel calcestruzzo armato, dove l’interazione tra matrice cementizia e armatura metallica introduce fenomeni complessi di smorzamento, non linearità e variazioni dipendenti dalla frequenza. A differenza del coefficiente statico, che descrive semplicemente il rapporto tra onda riflessa e incidente, il valore dinamico (R = Rinc / Rinc) cattura la risposta del materiale a carichi impulsivi, vibrazioni o eventi sismici, rendendo indispensabile una metodologia stratificata e calibrata.
Il Tier 2 dell’Eurocodice 8 e la NM I 2018 impongono una rigorosa definizione di tale parametro, soprattutto per strutture critiche come ponti, viadotti e edifici in zone sismiche, dove le concentrazioni di tensione generate da riflessioni cicliche possono compromettere la durabilità e la sicurezza.
Il valore di (R) non è costante ma dipende da modulo dinamico (E*), smorzamento (ξ) e frequenza (f), richiedendo un approccio analitico che superi la linearità e la staticità convenzionali.
Fondamenti tecnici: cosa determina il coefficiente di riflessione dinamica
Il coefficiente di riflessione dinamica (R) è definito come il rapporto tra l’ampiezza dell’onda riflessa e quella dell’onda incidente all’interfaccia calcestruzzo-armatura, ma in regime dinamico è fortemente influenzato da:
– **Frequenza del carico**: a basse frequenze, la risposta è dominata dalla massa inerziale; ad alte frequenze, il comportamento elastico e il modulo dinamico diventano critici.
– **Smorzamento ciclico**: il calcestruzzo armato presenta smorzamento intrinseco (5-8%) e dipendente dalla deformazione, che attenua le riflessioni e modifica la risposta nel tempo.
– **Rugosità e qualità dell’adesione interfacciale**: giunti, zone senza armatura o superfici irregolari aumentano la dispersione e alterano la riflessione.
– **Geometria dell’interfaccia**: la profondità e l’orientamento dell’armatura superficiale influenzano il percorso delle onde di sollecitazione riflesse.
– **Non linearità del materiale**: a carichi elevati, il calcestruzzo mostra comportamento plastico e l’armatura può subire scorrimenti locali, modificando la dinamica riflessa.
Metodologia pratica per il calcolo del coefficiente di riflessione dinamica
Il processo si articola in cinque fasi chiave, supportate da modelli numerici e verifiche sperimentali:
- Fase 1: Caratterizzazione avanzata del materiale
È necessario definire il modulo elastico dinamico (Ed), il modulo di taglio (Gd) e il rapporto di smorzamento (ξd) in funzione della frequenza. Si utilizzano prove ultrasoniche (pulse-echo) e test di taglio dinamico su campioni rappresentativi, tenendo conto della dipendenza da frequenza e deformazione.
*Esempio pratico*: per un calcestruzzo con Ed = 32 GPa e ξd = 0.07, si calcola Ed a 1 Hz, 5 Hz e 20 Hz per coprire l’intervallo operativo del progetto. - Fase 2: Modellazione geometrica dell’interfaccia
Si definisce la rugosità superficiale (Ra < 50 μm per buona adesione) e si raggruppano le zone con armatura a vista o giunti, assegnando proprietà meccaniche localizzate. Si introduce un parametro di discontinuità geometrica (δ) per rappresentare la discontinuità interfaciale, cruciale per le simulazioni FEA. - Fase 3: Applicazione del carico dinamico
Si modellano sollecitazioni impulsive (impatto di traffico) o armoniche (sisma), con carichi impulsivi descritti da funzioni di tipo Gaussiano o impulsi rettangolari. Si definiscono le condizioni al contorno fisiche, includendo vincoli vincolati e zone di transizione per evitare riflessioni spurie. - Fase 4: Analisi dinamica e calcolo del coefficiente
Si impiega il metodo agli elementi finiti con mesh raffinata nelle interfacce critiche (es. zone con armatura raschiata). Si esegue un’analisi modale e una risposta in frequenza (FRF) per identificare le frequenze naturali e i modi di vibrazione. Il coefficiente di riflessione dinamica si calcola come rapporto del modulo riflettente (Rrefl) al modulo incidente (Rinc), ottenuto da sollecitazioni e risposte misurate o simulate.
Si utilizza la formula:
R = (Rrefl / Rinc)
dove Rrefl = (Krefl / Kinc) con Ki = E*δ/(1+ξd·ω) e ω la frequenza angolare. - Fase 5: Validazione e benchmarking
I risultati si confrontano con prove in laboratorio (test su provini cilindrici con armatura superficiale) o con dati di monitoraggio strutturale (accelerometri su ponti). Si applicano correzioni statistiche per discrepanze, validando il modello con almeno 3 set di dati indipendenti.Implementazione passo dopo passo in un progetto strutturale reale
Supponiamo un ponte in calcestruzzo armato in Lombardia, con giunti longitudinali ogni 8 m, soggetti a traffico pesante e rischio sismico moderato.
Fase 1: Raccolta dati in cantiere
Si eseguono prove di smerciatura con impulso ultrasonico e test di taglio dinamico su campioni di zona giunto, rilevando Ed = 31.2 GPa, ξd = 0.065, Ra = 45 μm. Si mappa la geometria con scanner laser 3D per identificare disomogeneità.Fase 2: Preparazione modello FEA
Si crea una mesh FEA con elementi 3D (HEB o hexa) raffinata nelle interfacce critiche (rafforzamenti superficiali). Le proprietà dinamiche sono assegnate con variazione lineare in profondità verso l’armatura. Si applicano condizioni di vincolo fisse alle fondazioni e carichi impulsivi di traffico simulati con distribuzione Gaussiana (intensità 1.5× carico statico).Fase 3: Analisi dinamica
Si esegue un’analisi modale per identificare i primi 10 modi di vibrazione, evidenziando un modo flesso dominante a 4.2 Hz. Si calcola la risposta in frequenza, filtrando le frequenze critiche e applicando il calcolo del coefficiente Rrefl per ogni intervallo di frequenza.Fase 4: Calcolo del coefficiente dinamico
Per una frequenza di 6 Hz, si ottiene Rrefl = 0.38, Rinc = 0.92 → R = 0.41. Questo valore, inferiore al statico 0.45, riflette l’attenuazione ciclica e lo smorzamento elevato. Si confronta con il benchmark di un ponte simile in Veneto, dove R=0.39 a 5.8 Hz, confermando la validità del modello.Fase 5: Modifiche progettuali e benefici
Basandosi su R, si progetta un trattamento superficiale con micro-sabbiatura (Ra ridotto a
